Angeli e Demoni

Ebbene, ho letto il libro di Dan Brown, secondo libro di questo autore che leggo, dopo Il Codice da Vinci (su cui ho già sollevato alcune perplessità nell'apposito topic).
Bene, il libro non mi è piaciuto.
L'inizio è avvincente, Brown effettivamente ha buone idee, il libro parte con enormi potenzialità e poi... diventa un action-movie di serie c, ad un certo punto mi aspettavo che spuntasse da qualche parte Superman o qualcosa del genere. A mio parere Brown ha esagerato (mi riferisco soprattutto all'elicottero), ma aspetto di sentire anche i vostri pareri, qui non entro oltre nello specifico per non creare effetti spoiler.
In conclusione per me è un libro che si fa leggere, abbastanza avvincente, ma che passa per delle forzature che, se erano lievi e passabili ne Il Codice da Vinci, qui mi sono parse addirittura grottesche..

Devi anche considerare che Angeli e Demoni è stato scritto PRIMA del Codice da Vinci (anche se da noi è stato pubblicato dopo...misteri dell'editoria) quindi lo stile di Brown poteva essere ancora incerto.

CMQ aspetto di leggerlo prima di dare un parere approfondito.

Aggiungo un chicca su Dan Brown

Che riguarda Angeli e Demoni

[SM=x77417]

Ho appena iniziato a leggerlo.
Che dire già nelle prime 30 pagine rasenta l'assurdo.
Aerei che raggiungono Mach 15, Internet inventato dal CERN (a cui non importa che il mondo intero creda che siano state le università americane...mi viene da domandarmi se Brown è a conoscenza di una cosa un tempo chiamata ARPANet).

Che dire surreale.
Per quello che conta 30 pagine mi bastano per definirlo un libro di simil-fantascienza con una buona dose di azione.
Spero di sbagliarmi.

PS: una cosa positiva c'è da dire. Brown dopo questa monnezza di libro ha aggiustato il tiro e ha scritto un libro un po' più serio con Il Codice da Vinci.

PPS: ora comincio a capire perchè l'hanno fatto uscire dopo Angeli e Demoni. Sfruttando il successo del Codice sono riusciti a vendere pure questo.
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Diablo

Per essere oscuri oggetti del desiderio non basta spegnere la luce.

[Modificato da DiablotheTremere 11/02/2005 2.22]

Mi correggo, su una cosa almeno si è documentato.

Nel 1992 presso il CERN di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il protocollo HTTP (HyperText Transmission Protocol), un sistema che permette una lettura ipertestuale, non-sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente, hyperlink). Il primo browser con caratteristiche simili a quelle attuali, il Mosaic, venne realizzato nel 1993. Esso rivoluzionò profondamente il modo di effettuare le ricerche e di comunicare in rete. Nacque così il World Wide Web.

Peccato che si sia dimenticato di parlare di tutto quello che è stato fatto prima.

Ho leggermente rivalutato questo libro.
Premetto: reputo ancora migliore il Codice e ho letto libri decisamente migliori.

Dopo le battute iniziali alquanto disastrose e superata la proverbiale lentezza di Brown nel descrivere le azioni i libro IMHO si rialza leggermente dal piattume iniziale.
Sono quasi a metà e conto di finirlo per la fine della settimana.

PS: probabilmente a dare inizio alla rivalutazione di questo libro è stato il mio convincimento che non è altro che un romanzo di azione dalle velate tonalità fantascientifiche, saltando a piè pari riferimenti storici, traduzioni fatte con il Babelfish e nomi italiani poco noti (francamente: per andare a cercare quanto sono diffusi i nomi di un romanzo nella realtà uno deve avere un po' di tempo da perdere - un bel po' aggiungo - e soprattutto usare queste cose per criticare un libro mi sembra veramente una cosa stupida: ci sarebbe molto altro da criticare ben più importante dei nomi dei personaggi).

Dal sito del cern:

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Does CERN own an X-33 spaceplane?
No.

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[SM=x77404]

Provo a dare un mio giudizio spassionato.

Dan Brown scrive nella peggior tradizione americana, ovvero asciutto e senza fronzoli, talmente asciutto da sembrare il Sahara.
Non dico che scriva male, ma in modo elementare senza dubbio si. Per noi italiani, abituati ad una letteratura con molta più prosa, salta subito all'occhio. Il confronto con altri autori di thriller, tra cui Deaver, è senza dubbio impietoso.

Tralasciando la forma, però, i contenuti sono validi. Furbamente si allaccia a quel genere redditizio di letteratura che dà una spiegazione ai misteri più famosi, condendo il tutto con un buon intreccio e soluzioni difficilmente banali. Insomma, ti sa appassionare.

Detto questo, non so quanto di vero ci sia nei suoi libri: il simbolo del Cern, gli aerei a reazione, il sacro Graal. Non mi interessa neppure documentarmene, lascio il compito ad eventuali esperti che intendano confutare le sue tesi. Ma mi vien da ridere nel pensare che l'Opus Dei commissioni un libro per stroncare le teorie di un romanzo: non un saggio, si badi bene, ma un romanzo.

In conclusione, mi preme solo che la lettura dei suoi libri sia piacevole e che giustifichi i 18 euro di spesa. Finora lo è stata, ed aspetto con curiosità il terzo libro su Robert Langdon.

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Scritto da: Raiden il Redentore 22/04/2005 14.29
Ma mi vien da ridere nel pensare che l'Opus Dei commissioni un libro per stroncare le teorie di un romanzo: non un saggio, si badi bene, ma un romanzo.

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Considera però che Brown spaccia le tesi del romanzo (nel Codice) come basate su fatti storici. Nella versione americana e nelle prime edizioni italiane (fino alla 9°, poi la mondadori l'ha tolta) c'è una nota iniziale chiamata "fatti storici" che dà un alone di autenticità al tutto, basata su teorie confutate da tempo. Questo è giocare sporco. Io lettore parto dal presupposto che la libertà narrativa non si estenda anche alle note. Immagino che servano a spiegare la base sulla quale l'autore ricama la sua storia. Se ricama anche su queste mi sta imbrogliando, e questo non mi piace per nulla.

Effettivamente Brown almeno nella versione originale (del codice intendo)presenta i dati e le sue tesi come fatti storici, per cui parte da presupposti già sbagliati, comunque angeli e demoni a livello di libri non vale sicuramente il codice, che reputo scritto in modo sicuramente migliore e più lineare. Comunque è un buon romanzo ma rimane comunque un romanzo mentre aal' inizio sembrava essere stato presentato come un libro storico.

Mi accodo alla non positività di giudizio espressa da quasi tutti. In effetti non è scritto benissimo, è alquanto banale (un X33 che atterra al Da vinci? Su una pista per aerei civili?! :: ). Da appassionato di aeronautica, sono rimasto sconcertato dalle panzane infilate una dopo l'altra...un aereo del genere dovrebbe volare nella stratosfera; e per volare a quelle quote, servono tute simili a quelle degli astronauti...non ci si può mica salire in camicia e pantaloncini! Forse avrebbe dovuto abbassare il tiro, ed inserire un più "normale" SR-71 Blackbird biposto.

Senza contare che l'X 33 esiste, ma è stato progettato per portare carichi in ORBITA, quindi un veicolo "spaziale" [URL](http://www.boeing.com/phantom/xplanesdt.html[=URL](http://www.boeing.com/phantom/xplanesdt.html). Per veicoli simili, la velocità di Mach 15 è discretamente normale (qui parliamo di navicelle spaziali, non di Jet), anche perchè nello spazio c'è pochissima resistenza...ma raggiungere Mach 15, alle quote di volo "normali", è un pò difficile, oltre che molto rischioso. Infatti i più veloci aerei del mondo (X-15, Sr71 e compagnia bella) volano tutti a quote stratosferiche, nel senso proprio di stratosfera. :)

L'altra cosa che mi ha lasciato molto molto perplesso, è la specularità quasi pedissequa con il Codice da Vinci. I personaggi sono identici, con le stesse mancanze e gli stessi legami affettivi.

Langdon = Langdon
Vittoria = Sophie (tutte e due orfane, tutte e due con uno "pseudo padre" assassinato)
Leonardo = Jacques Saunière (tutti e due ammazzati perchè "sapevano troppo" e tutti e due con dei segni strani sui loro cadaveri)
Direttore del Cern = Teabing (entrambi co protagonisti minorati fisici)
Olivetti = Bezu Fache (tutti e due grossi, responsabili della sicurezza, abbastanza chiusi mentalmente. Prototipi di gorilla)
Assassino Arabo = Silas (tutti e due stregati dal fascino dei loro mandanti, grossi di corporatura, e mossi da un fanatismo d'altri tempi).

Ovviamente poi c'è l'ennesimo boicottaggio del Vaticano, l'ennesima setta più o meno segreta...insomma, secondo me le idee ci sono, ma sono state sfruttate molto molto male. Come del resto già nel Codice (che di codice e di da vinci ha molto poco).

Tuttavia, la nota positiva è che si legge come acqua fresca (nemmeno Montecristo era così veloce), non impegna il cervello (ottimo per chi legge praticamente sempre, ma per "lavoro"), e da una discreta dose di appassionamento (che porta ad aprire il libro con piacere).

Secondo il mio modesto parere sono rimasto più soddisfatto da Angeli e Demoni piuttosto che dal Codice.. il motivo?

In primis perchè la vicenda è ambientata nella mia Roma... da li l'interesse a sapere se il percorso degli illuminati "esiste davvero", e la mia curiosità di percorrerlo personalmente.

In secondo luogo mi sono addentrato nella lettura sapendo che andavo a leggere un romanzo.. infatti ho letto per primo il codice e sono rimasto profondamente turbato dalle speculazioni religiose ivi presentate. Perciò iniziando la lettura di angeli e demoni ero "preparato" a prendere i fatti narrati come appartenenti alla trama di un romanzo Best Seller.

Detto questo ammetto che lo stile narrativo è sicuramente più immaturo, e che l'autore si sofferma spesso su concetti già detti e spiegati nelle pagine precedenti..

In definitiva... tutto sommato vale i 18,60€ che l'ho pagato [SM=x77419]