Le tenebre sono profonde questa notte.
Le fitte nubi coprono tutto il fievole bagliore delle stelle e delle vecchie lune.
Ancora non ho ben capito le varie disquisizioni fatte dagli astronomi Telloniani su antiche lune sbriciolate le cui polveri mantengono ancora le antiche arbite e altre stranezze simili.
A mio parere si sono fatti una tirata di troppo di erba dei sogni, tutto qui.
a proposito di erba...
con calma tiro fuori la mia pipetta di terracotta, iniziando a scaldarla vicino al fuoco, oramai rimasto la mia unica sorgente di luce, guardando la silfide scolpita vicino al fornello che si brunisce al calore, ipnotizzato.
Muovo la mano verso il sacchetto di tabacco, ne tiro fuori un pugnetto e lo metto nella pipa, accendendolo con un bastoncino.
Non disdegnerei anche una tirata mista con un po' di erba dei sogni, ma stanotte ho da fare, non voglio andare in giro con le visioni.
Mi appoggio alla betulla alle mie spalle, ripensando a quella volta in cui in preda ai fumi dell'ultima aspirata sono stato una notte con quella che al momento mi sembrava una bellezza.
La mattina mi sono svegliato con il braccio infilato sotto la testa di una donna tanto brutta che il mio primo desiderio e' stato di strapparmi a morsi il braccio per fuggire via!
Penso che quella sera mezza tellon abbia riso di me, o almeno lo ha fatto la parte che era abbastanza lucida per farlo dopo i festeggiamenti per il solstizio d'inerno.
e' una figuraccia che mi viene occasionalmente rinfacciata ancora adesso...
Cielo, che vergogna...e che schifo!
scarico diligentemente la pipa prima di rimetterla nel suo sacchetto, e mi inizio a preparare per il mio atipico furto.
Estraggo il mio piccolo pugnale rituale e ne scaldo poi la punta sul fuoco.
Aspetto qualche secondo, ci soffio un poco sopra e poi mi faccio il taglio sulla punta del dito.
Merda!
...non ricordavo che facesse cosi' male!
resisto alla tentazione di succhirmi il dito e inizio a disegnare intorno all'occhio i segni che mi servono per il mio rituale.
Inizio a concentrarmi sui miei occhi, pensando a come li voglio trasformare, traccio poi il cerchio intrecciato con il triangolo intorno all'occhio destro, e ora arriva la parte piu' fastidiosa.
alzo la testa verso il cielo e giro l'occhio destro fino a mostrare solo il bianco, per poi lasciarci cadere una goccia di sangue e ripetere quindi con il sinistro.
Li tengo qualche secondo chiusi, lasciando agire la magia e facendo smettere di pulsare la testa.
Li riapro e il mondo e' cambiato.
penso rapidamente a quando Kiriss me lo ha insegnato, dopo che una simpaticona si e' ispirata al fattaccio del solstizio per prendermi in giro con i suoi amici, facendosi creare un'illusione intorno al viso per apparire piu' bella di quello che realmente era...ed era brutta forte...
Dopo questa seconda figuraccia la mia aompagna ufficiale nonche' inegnante di magia ha deciso di prendere provvedimenti: se la vista e' fallace basta cambiarla con il tatto.
Mentre corro per il bosco, cosciente di avere meno di un'ora per fare tutto, sperimento il piacere di poter toccare le cose con lo sguardo.
certo, si perde il senso dei colori, addirittura quello stesso della luminosita', ma la sensazione di poter toccare una foglia in cima ad un'albero in piena notte senza spostare un muscolo e' quasi inebriante.
Il paese e' piccolo, come tutti, quindi faccio presto a trovare una finestra sbarrata male.
Con il pugnale inizio a spostare lentamente il chiavistello, cercando di fare il minor rumore possibile, per poi aprirlo rapidamente per evitare i cigolii dei cardini.
Un piccolo balzo e sono dentro.
Devo essere rapido.
[Modificato da amisis 14/09/2004 14.21]